“L’eredità della crisi: stabilità ed efficienza come sfide per l’euro”
Roma, ABI, Scuderie di Palazzo Altieri – 20 giugno 2012 ore 17.40.
Convegno dell’Istituto di Cultura Bancaria “Francesco Parrillo” e di Rivista Bancaria – Minerva Bancaria.
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Un viaggio nell’economia di Francesco Parrillo, alla ricerca di nuove soluzioni alla crisi dei debiti sovrani. Un convegno, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, per celebrarne il centenario della nascita.
Illustre accademico, economista ed esponente di spicco del mondo bancario – a lungo presidente dell’Associazione Banche Popolari e vicepresidente dell’ABI, Parrillo (1912 – 2003) era noto per la sua attenzione verso i temi più scottanti ed attuali, tra cui la spending review, il taglio del debito, la tutela del risparmio, l’attenzione verso interventi strutturali per il rigore di bilancio e la crescita.
Ricette agrodolci che, se per tempo applicate, avrebbero già curato i nostri malanni economici e che sono capaci ancora di farlo.
Ne discutono economisti, banchieri e manager di livello, tra cui: Giuseppe Ciccarone (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), Giorgio Di Giorgio (LUISS Guido Carli), Carmine Di Noia (ASSONIME),), Gur Huberman (Columbia University), Paola Leone (Università degli Studi di Roma “La Sapienza), Ercole Pellicanò (Associazione Nazionale per lo Studio dei problemi del Credito), Paolo Savona (FITD e Assonebb), Maurizio Sella (Banca Sella).
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Dopo il saluto di benvenuto dell’ABI, aprirà il convegno, Ercole Pellicanò (Presidente ANSPC, Associazione Nazionale per lo Studio dei problemi del Credito), seguito da un ricordo del Preside della facoltà di Economia della Sapienza, prof. Giuseppe Ciccarone, e del dott. Maurizio Sella, Presidente Banca Sella e già presidente dell’ABI all’epoca di Parrillo.
La relazione di base, affidata a Eugenio Gaiotti, Capo del Servizio Studi di Congiuntura e Politica Monetaria della Banca d’Italia, “La crisi del debito sovrano nell’area dell’euro e l’economia italiana nella Relazione annuale appena pubblicata”, consentirà un’analisi approfondita delle diagnosi e delle cure indicate nelle Considerazioni finali del Governatore.
Seguirà una tavola rotonda, presieduta da Giorgio Di Giorgio, direttore del Dipartimento Economia e Finanza della LUISS e del Centro Arcelli per la Politica Monetaria, nonché Presidente del Comitato Scientifico di Rivista – Bancaria Minerva Bancaria, in cui verrà messo in luce il cambiamento del modus operandi della Fed e della BCE dalla crisi in poi. Sul tema, Gur Huberman, professore alla Columbia University, analizzerà i pro e i contro dei finanziamenti a lungo termine della BCE (LTRO). Paolo Savona, Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dell’Associazione per l’Enciclopedia di Banca e Borsa, analizzerà il ruolo dei derivati nella recente crisi. Paola Leone, ordinario alla Sapienza, dedicherà la sua analisi alle SIFI le banche di importanza sistemica. Carmine Di Noia, vice direttore generale di Assonime, prenderà in esame i possibili assetti di regolamentazione e vigilanza nel nuovo contesto europeo.
Ringrazieranno i partecipanti: Giovanni Parrillo, dir. Resp. di Rivista Bancaria – Minerva Bancaria, Mario Cataldo, consigliere dell’Istituto di Cultura Bancaria e allievo di Francesco Parrillo, Claudio Chiacchierini, presidente dell’Istituto di Cultura Bancaria e ordinario all’Università di Milano – Bicocca.
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Particolarmente significativo l’intervento inviato ai partecipanti dal Senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi, il quale, dopo aver ricordato con partecipazione la figura di Francesco Parrillo e l’opportunità che questi ebbe di partecipare alla stesura della legge bancaria del ’36, ha sottolineato:
“La prima vittima di questa guerra scoppiata nell’arena della finanza è proprio il risparmio. Risparmio che si nutre innanzitutto di fiducia e la fiducia è il sentimento più mortificato nella presente fase storica…
… Nel ricostruire la fiducia è necessario riscoprire anche la “virtù” del risparmio: virtù dell’individuo e virtù delle Istituzioni, massime dello Stato. Risparmio, dunque, come virtù civile.
Il nostro paese, il nostro popolo hanno nel tempo dato prove esemplari nell’esercizio di questa virtù e non solo nelle fasi in cui gli andamenti dell’economia ne propiziavano la pratica. Forse, allora non è superfluo rispolverare la definizione di risparmio che si leggeva nei vecchi manuali di tecnica bancaria: “rinuncia al consumo immediato in vista di esigenze future”.
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