Roma, 31 maggio 2012 – Si è tenuto ieri, alle ore 17:00, presso Villa Celimonta, il convegno sul tema: “Finanza, Etica ed Europa: un percorso comune”.
Organizzato dalla Fondazione Atlante, in collaborazione con l’Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito e la Rivista Giuridica Notarilia, l’incontro ha rappresentato un momento di confronto sull’attuale situazione europea, ponendo l’attenzione sul tema dell’etica economica collegata alla finanza.
L’incontro si è aperto con i saluti del Prof. Franco Salvatori, Presidente della Società Geografica Italiana la cui sede ha ospitato gli autorevoli relatori intervenuti al meeting.
Il Cav. Lav. Prof. Ercole P. Pellicanò, Presidente dell’ANSPC, ha poi dato il benvenuto alla platea citando, tra l’altro, le parole pronunciate dal Governatore della Banca D’Italia, Prof. Ignazio Visco, in occasione della relazione di fine anno,tenuta lo scorso 30 maggio.
Nel Suo intervento, il Presidente Pellicanò ha evidenziato come la visione dei sei Paesi fondatori verso un’Europa unita,si sia progressivamente stemperata, cedendo il posto alla crescita, al miglioramento del tenore di vita, allo sviluppo del Welfare, alla formazione del mercato interno.
Fattori certamente importanti, continua il Presidente, ma che non debbono oscurare l’integrazione economica. Bisogna focalizzarsi su un percorso politico in cui l’Euro, senza se e senza ma, rappresenti l’indispensabile cardine di una costruzione europea aggregata e solida.
È dunque intervenuto il Notaio Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone, Presidente della Fondazione Atlante, che, concentrandosi sull’origine etimologica della parola Europa, ha mostrato l’importanza di un’unita non solo territoriale o di moneta ma anche, e soprattutto, “spirituale” nel senso di sentirsi un solo Paese.
Solamente attraverso questa presa di consapevolezza si potranno risolvere le problematiche interne ai singoli Stati.
Di seguito, l’ Avv. Nunzio Bevilacqua, Direttore della Rivista Giuridica Notarilia e Vice Presidente della Fondazione Atlante, ha introdotti i lavori soffermandosi sul collegamento esistente tra Finanza – Europa – Etica.
In questo rapporto, la Finanza, quella sana, è “ausilio protesico” indispensabile per un’economia claudicante come quella attuale; l’ Europa diviene una “casa comune” nella quale auspicare la nascita di un patriottismo europeo, elemento che potrà evitare una temuta deriva dell’Unione Europea; l’ Etica, infine, è la regola di comportamento basilare per una duratura e prospera convivenza.
L’Europa è già in ritardo nel fare delle scelte che preservino una moneta che, più che di “sterile”solidità, necessiterebbe di “feconda competitività commerciale”.
La parola è poi passata al Prof. Antonio Baldassarre, Pres. Emerito della Corte Costituzionale, che, attraverso un percorso storico dei sistemi economici, ha evidenziato come con l’avvento della globalizzazione l’etica e l’economia abbiano smesso di viaggiare di pari passo, lasciando il posto ad una finanza basata sull’unico “principio della scommessa”.
Il Prof. Baldassarre sottolinea il necessario ritorno dell’etica a ruolo attivo all’interno del panorama economico e della finanza.
È poi intervenuto il Cav. Lav. Dott. Giampietro Nattino, Presidente di Banca Finnat, ha specificato che il comportamento economico non può prescindere dall’etica, debbono essere i principi etici a guidare il cammino finanziario. Ciò rappresenta la condizione necessaria alla crescita dell’Europa e dei suoi Paesi.
È poi intervenuto il Prof. Vincenzo Scotti, Presidente di Link Campus University, il quale si è soffermato sull’oblio nel quale si è smarrito il sistema politico, non sono italiano ma europeo.
In questi anni, abbiamo assistito ad una delegittimazione della politica, intesa come portatrice di valori etici e morali, che ha portato ad una deresponsabilizzazione dei comportamenti politici.
Dunque, l’etica deve essere intesa come presa di responsabilità nelle azioni dell’economia e della finanza.
La parola è passata al Prof. Luigi Cappugi, noto Economista, che ricorda come i principi fondatori dell’Unione Europea siano stati proprio di ordine etico. Essi sono stati poi oscurati dalle debolezze delle politica, cioè dalle debolezze umane: il bene personale ha superato il bene comune, divenendo elemento guida delle azioni politiche.
Bisogna tornare ad intendere l’etica, ed i comportamenti da essa generati, come centrali nell’agire politico e finanziario.
Il Dott. Divo Gronchi, Amministratore Delegato della Cassa di Risparmio di San Miniato, è intervenuto in rappresentanza della categoria bancaria specificando come le “imprese bancarie” non posso prescindere da comportamenti assolutamente etici, basati sulla totale trasparenza e chiarezza.
Gli Istituti di Credito hanno norme precise a cui dovere sottostare, un atteggiamento che, a volte, può essere giudicato troppo severo, ma allo stesso tempo necessario ad assicurare la stabilità del credito e, quindi, ad assicurare la crescita generale.
Infine, la Prof.ssa Maria Giuseppina Lucia, Ordinario di Geografia Economico-Politica presso l’Università di Torino, ha introdotto il concetto di Geografia Finanziaria inteso come studio della finanza nelle diverse aree geografiche e teso ad indagare le differenze economiche a livello locale derivate, anche, dai diversi mondi culturali.
I lavori sono stati moderati dal Dott. Paolo Brocato, Giornalista dell’Osservatore Romano, che ha riportato, tra i presenti in sala, i pensieri di Papa Benedetto XVI, indicando il principio della sana laicità inteso come percorso economico in cui si crei un solo elemento tra finanza ed etica, nel perseguimento del benessere comune.