NUOVE MISURE PER “DARE PIÙ CREDITO” AI FONDI IMMOBILIARI QUOTATI
Roma, 18 giugno 2013
Nella Sala Clemenza, presso la sede dell’ABI, a Piazza del Gesù, martedì 18 giugno, si è tenuta una Tavola Rotonda sul tema: “La quotazione dei fondi immobiliari: esperienze a confronto“.
L’Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito, in collaborazione con Sorgente Group, ha riunito esperti del settore ed autorevoli esponenti di ABI, Banca d’Italia, Borsa Italiana e CONSOB per mettere a fattor comune riflessioni, esperienze e proposte relative alla quotazione dei fondi immobiliari in Italia, strutturalmente connotata da gravi problemi come uno sconto eccessivo rispetto al Net Asset Value (NAV, che indica il valore degli immobili al netto del debito) e uno scarso numero di negoziazioni giornaliere.
Gianfranco Ursino, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha coordinato la Tavola Rotonda alla quale hanno preso parte: Ercole P. Pellicanò dell’ANSPC, Vincenzo Pontolillo di Sorgente Group, Fabrizio Plateroti di Borsa Italiana, Filippo Macaluso di CONSOB, Luca Zeloni di Banca d’Italia, Gianfranco Torriero di ABI, Gualtiero Tamburini di Federimmobiliare, Claudio Giannotti dell’Ufficio Studi di Sorgente Group e Università LUM, Claudio Cacciamani dell’Università degli Studi di Parma e Stefano Cervone di Sorgente Group.
Il Convegno ha avviato il dibattito su una serie di domande:
– c’è una soluzione per la ripresa e la crescita dei fondi immobiliari quotati, anche per attrarre gli investitori internazionali?
E ancora:
– quali sono le regole di formazione del prezzo dei fondi immobiliari quotati? Ha senso che si formi un prezzo quando le quantità scambiate sono esigue? Può la cessione di “una” quota determinare il valore di un intero fondo?
L’approssimarsi della scadenza per molti fondi sta deprimendo il settore.
– la Borsa non funzionerebbe meglio se i fondi immobiliari non avessero scadenza? Perché c’è così scarsa disponibilità dei report di analisti che valutano le strategie e le caratteristiche economiche e finanziarie dei fondi immobiliari quotati (equity research), a differenza di tanti altri strumenti quotati sul mercato italiano?
Sono 23 i fondi immobiliari quotati alla Borsa di Milano ed è da diversi anni che non arrivano sul listino nuovi prodotti. La loro capitalizzazione complessiva, a fine 2012, è di poco superiore ai 2 miliardi di euro (2.033 €/mln), a fronte di un patrimonio valutato al NAV di circa 5 miliardi di euro (4.897 €/mln). Lo sconto di settore è notevole, a livello consolidato misura quasi il 58,5%. È chiaro che i prezzi hanno ben poca relazione con il reale valore dei portafogli sottostanti, che pure riflette un fair value, contabilizzato sulla base di rigorosi criteri e procedimenti di stima, dettati dalla normativa di vigilanza, e la cui corretta applicazione, da parte delle SGR, è supervisionata da una pluralità di enti terzi di controllo.
A complemento del dibattito, e per dare indicazioni sulle aspettative da parte degli operatori del settore su varie materie, sono stati anche presentati il Sentiment immobiliare e l’Indice Fiups, due progetti realizzati da Sorgente Group ,in collaborazione con Federimmobiliare e l’Università di Parma.
Il Prof. Claudio Cacciamani ha illustrato i risultati della rilevazione che esprime, su base quadrimestrale, le aspettative a livello qualitativo delle varie filiere dell’industria immobiliare e la percezione sull’andamento del mercato e degli investimenti nel comparto Real Estate.
E’ stato presentato anche l’Indice Fiups, sintesi numerica del Sentiment immobiliare. Particolare attenzione è stata posta ai quattro sottoindici che riguardano l’attività complessiva nel settore, la percezione del rischio immobiliare da parte degli operatori, l’andamento del mercato immobiliare e il ruolo degli investitori istituzionali, elaborazione del Centro Studi di Sorgente Group, a cura del Prof. Claudio Giannotti.